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Tiburzio Vergelli

Camerino, 1551 – Recanati, 1608

Fonte battesimale

Fonte battesimale – Santuario della Madonna di Loreto (An)

Tiburzio Vergelli (o Vercelli, o Verzelli), Tiburzio nacque a Camerino verso il 1555 dal notaio Domenico e da madre ignota ed ebbe come fratelli Francesco, Orazio ed Emilio. 

Scultore appartenente alla celebre scuola di Recanati, è ritenuto uno dei più abili fonditori di metalli della seconda metà del XVI secolo. Le opere a lui assegnate emergono per perfezione tecnica, eleganza compositiva e ricchezza decorativa.

Per tali qualità è lecito supporre un iniziale tirocinio nella bottega di qualche orafo attivo a Recanati, forse Giorgio Carideo. Appresi i primi elementi di disegno, l’artista mostrò interesse per l’attività scultorea dei fratelli Lombardi, capostipiti della rinomata fonderia attiva dalla metà del XVI secolo. Entrato nella bottega di Girolamo non ancora diciottenne, Vergelli fu pagato come garzone per la fusione delle porte bronzee del sacello marmoreo del santuario della S. Casa di Loreto. Nel 1580, senza interrompere il rapporto professionale con il maestro, Vergelli si associò con il più anziano Antonio Calcagni, per realizzare una serie di prestigiose commissioni. La convenzione, stipulata il 26 gennaio, segnò per entrambi il distacco dall’officina dei Lombardi e l’avvio di una nuova fonderia.

Negli anni fino al 1585 Vergelli condivise con Calcagni alcune opere: le targhe in bronzo della cappella Massilla Rogati; le statue d’argento dei Dodici apostoli (asportate dai soldati napoleonici nel 1797) e il Monumento funebre del cardinale Niccolò Caetani di Sermoneta, realizzato in bronzo su disegno di Giovanni Battista della Porta.

La prima opera eseguita in autonomia da Vergelli fu la statua di Sisto V per Camerino, l’indomani dell’elezione a papa del marchigiano Felice Peretti. L’opera fu elaborata nella fonderia di Calcagni e fu poi trasportata a Camerino, dove venne collocata nella piazza del Duomo. Fu eseguita nello stesso tempo in cui Calcagni preparava la sua, sempre di Sisto V, per Loreto e seguì il medesimo schema compositivo. Nella solenne figura del papa, seduto e benedicente, Vergelli riuscì a cogliere un’inedita introspezione psicologica con effetti pittorici e chiaroscurali. 

Nel frattempo Vergelli aveva sposato la sorella dello scultore Giovanni Battista Vitali, Francesca, che nel giugno 1588 gli diede un figlio, Giovanni Battista, e prese stabile dimora a Recanati. 

Il 28 febbraio 1590 fu coinvolto dal governatore della S. Casa, Andrea Bentivoglio, nella realizzazione dei tre monumentali portali in bronzo destinati alla facciata del santuario mariano (completata nel 1587). L’incarico, voluto dal cardinale protettore Antonio Maria Gallo in vista del giubileo del 1600, assegnò ad Antonio Lombardi la porta centrale, ad Antonio Calcagni quella meridionale e a Vergelli quella settentrionale.

Il 14 gennaio 1592 Vergelli fu incaricato dalla Compagnia del SS. Sacramento di realizzare un tabernacolo in bronzo per la chiesa recanatese di S. Agostino, che già gli aveva commissionato un lampadario sempre in bronzo, ma poi venduto dagli agostiniani.

Data attorno al 1600 la Vergine con Bambino e s. Giovannino (Londra, Victoria and Albert Museum), gruppo destinato a una nicchia o a un complesso scultoreo, dalle singolari consonanze con quello realizzato da Giambologna nella cappella Grimaldi in S. Francesco di Castelletto a Genova.

L’esecuzione in bronzo del fonte battesimale, posto nella prima cappella sinistra della basilica lauretana, fu commissionata all’artista il 6 luglio 1600 dal nuovo governatore della S. Casa. L’opera, in cui emergono differenze stilistiche tra elementi ancora cinquecenteschi e altri già barocchi, segna l’evoluzione dello stile maturo dell’artista. Vergelli morì prima del mese di maggio 1608.

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Fonte battesimale, Santuario della Madonna di Loreto (An)
Portale di bronzo settentrionale, Santuario della Madonna di Loreto (An)
Statua di Sisto V, Piazza Cavour – Camerino (Mc)
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