Nato nel 1891 a Recanati da nobile famiglia marchigiana, terminati gli studi artistici a Roma, presso l’Accademia di Belle Arti, e dopo alcune esperienze come ceramista in varie manifatture di Grottaglie, dove si occupa anche di didattica, e di Sesto Fiorentino, nel 1919 allestisce nelle cantine del suo palazzo gentilizio, a Recanati, un laboratorio di ceramica e si dedica alla sua arte intrisa di sentimento religioso e popolare sviluppando i temi a lui cari del lavoro dei campi, lo svolgersi delle stagioni, le feste religiose, le cronache popolari, in uno stile personale poco influenzato dai movimenti artistici della sua epoca.
La ceramica diventa il suo mezzo espressivo preferito e nel 1917 costruisce negli scantinati della sua casa il primo forno a legna per la cottura dei manufatti (tuttora integro). Inizia così una lunga storia che attraversa tutto il Novecento in cui, con instancabile passione, Ceccaroni si fa narratore della sua città, delle sue tradizioni, trasformando Recanati in una straordinaria allegoria del mondo. La sua profonda spiritualità e intelligenza lo hanno tenuto lontano dalla semplice decorazione portando nelle sue opere uno stile e una poesia inconfondibili e una qualità tecnica che desta sempre rinnovata ammirazione: la sua bottega a Recanati, a via Roma 14, produce maioliche moderne e tradizionali, spesso pezzi unici, piatti da muro, mattonelle decorative e vasi.
Nel 1923 aveva partecipato alla Mostra di Monza con alcuni lavori di sapore innovativo e nel 1936 fu presente alla VI Triennale di Milano. Nel 1938 partecipò alla VI Mostra sindacale degli artisti marchigiani di Ancona.
Nel 1950 le sue opere vennero esposte alla Pinacoteca di Macerata assieme a quelle dell’amico Bruno da Osimo nella mostra dal titolo Mostra Personale di Bruno da Osimo con ceramiche di Rodolfo Ceccaroni. Ceccaroni partecipò poi alle edizioni del Premio Deruta per la ceramica tenutesi tra gli anni ’50 e gli anni ’70 e che furono poi raccolte nella retrospettiva del 2005 dal titolo Premio Deruta 1954 1960 1963 1971, mentre fu del 1958 la partecipazione al Premio Marche. Biennale d’arte contemporanea.
Nel 1981, già novantenne ma ancora attivo, gli viene dedicata una mostra al Museo della Ceramica di Faenza. Nello stesso anno l’artista donò 172 sue opere al comune di Recanati, che le espose prima nella Sala degli stemmi per poi ricollocarle nella Pinacoteca civica nel 1983. Con il trasferimento della Pinacoteca dal Palazzo Comunale al Museo civico Villa Colloredo Mels, queste opere vennero tenute in magazzino per un lungo periodo ed esposte al pubblico solo dopo le proteste dei familiari dell’artista, che minacciarono la decadenza dell’atto di donazione per mancata attuazione delle volontà del defunto. Nel 2012 queste opere furono esposte al pubblico nelle sale di Villa Colloredo Mels di Recanati in una Mostra temporanea.