Di Raffaèllo Sanzio (propriamente Raffaello Santi) Pittore e architetto (Urbino 1483 – Roma 1520) preferiamo dire solo stringatissime note biografiche e qualcosa dell’attività di architetto.
Figlio di Giovanni Santi ebbe dal padre solo un primo indirizzo alla pittura. Il suo sistematico apprendistato ebbe luogo nella bottega del Perugino di cui, in opere anteriori al 1504, riecheggia i modi come nell’affresco raffigurante la Madonna con Bambino (1498-99, Urbino, casa Santi). Dall’apprendistato in poi, lo straordinario pittore fu estremamente attivo e le più importanti gallerie del mondo ospitano suoi lavori, di cui non vogliamo nemmeno citare.
Nel 1504 si trasferì a Firenze dove si applicò alla comprensione dell’impianto spaziale, trovando una naturalezza di ritmi e di colori, dovuti in particolare allo studio delle opere di Leonardo soprattutto nei ritratti. Uno di essi il Ritratto di donna (detta La muta, 1507) è conservato ad Urbino (Galleria Nazionale delle Marche).
Nel 1508 Raffaello si trasferì a Roma chiamato da Giulio II per partecipare, insieme ad altri artisti, alla decorazione delle Stanze vaticane; ben presto però il papa, entusiasta delle prime prove del pittore, gli affidò l’esecuzione dell’intera impresa.
Con papa Leone X (1513), incline a circondarsi di una corte dotta e fastosa e a suscitare una cultura di tono erudito e classicheggiante, Raffaello tese con consapevolezza alla creazione di un linguaggio artistico basato su di una rinnovata classicità. A partire dal 1514, la sua attività fu soprattutto assorbita dai lavori di architettura, dagli studî sull’antichità e dalla creazione di un nuovo tipo di decorazione a fresco e a stucco, ispirato a esempî antichi. L’attività architettonica era iniziata con la costruzione delle stalle per la villa del banchiere A. Chigi (1511-14, distrutte).
Alla morte di Bramante, nel 1514, era stato nominato architetto della Fabbrica di S. Pietro: rimasto alla direzione dei lavori progettò la trasformazione della pianta centrale bramantesca in pianta basilicale, forse per le necessità liturgiche. Nel 1516 iniziò i lavori per l’edificazione di S. Eligio degli orefici; in seguito, vennero i progetti di palazzo Branconio dell’Aquila (1517-20; distrutto nel XVII sec.) e di villa Madama, il cui progetto originale fu realizzato solo in parte e in tempi successivi alla sua morte. L’idea grandiosa, non portata a termine a causa della morte precoce, di rilevare la pianta di Roma antica nacque alla fine del 1517; a tale scopo elaborò un sistema di disegno architettonico in proiezione ortogonale. Morì il 6 aprile 1520, giorno del suo compleanno, all’età di 37 anni. È sepolto a Roma nel Pantheon.