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Nicola Bertuzzi

Ancona, 1710 ca. – Bologna, 1777

Stendardo processionale
Stendardo Processionale
Museo Diocesano, Ancona

Si recò giovanissimo a Bologna, dove fu allievo di Vittorio Maria Bigari e si specializzò nella pittura di figure, definite con pochi tocchi in tono spedito e brioso. Si inserì rapidamente a Bologna tra i più validi pittori dell’epoca. Si distinse anche come pittore di cavalletto, con tele di piccole dimensioni, del genere del “bozzetto”, tra i migliori pittori del tempo. Nel 1735 vinse il premio Marsigli Aldrovandi dell’Accademia Clementina che, nel 1751, lo nominò accademico d’onore.

A Bologna sia nell’Anconetano si conservano numerose opere; fra le più importanti, una Immacolata Concezione conservata ora nella cappella interna del convento dei missionari di Gesù di questa città. L’opera potrebbe essere uno dei primissimi lavori del pittore, antecedente alla partenza per Bologna. Fra le opere giovanili eseguite in questa città sono da considerarsi le tre tempere con Storie del beato Franco, eseguite in collaborazione col quadraturista Vincenzo Dal Buono, scolaro di Ferdinando Bibbiena, per la sagrestia della chiesa dei carmelitani a Medicina. In tali tempere è assai evidente l’influenza del Bigari sia nella tipologia delle figure, sia nel tocco già rapido e brillante. Attorno al 1743 affrescò la Sapienza nella libreria dell’ex convento di S. Lucia in collaborazione con Pietro Scandellari. Con questo artista, lavorò anche nella chiesa di S. Mattia dipingendo un Padre Eterno e dei Santi domenicani.

Risalgono al 1753 i cinque stendardi con i Misteri della Passione, eseguiti per la Confraternita dei mercanti e degli artisti di Ancona (chiesa del Gesù, Ancona), fatti come corredo di un teatro sacro. La composizione, assai originale, è realizzata sfruttando la finzione di pesanti velari sollevati da angioli. Spettano al periodo maturo dell’artista, caratterizzato da un tocco sempre più veloce e brioso, le opere nella chiesa della Madonna di S. Luca a Bologna: la scena della Crocifissione e delle figure di Santi e pontefici, in parte realizzate in grisaille.

Tra il 1755 e il 1760, nel “Palazzo di Sopra” di Bagnarola (Bologna), eseguì, nella cappella, gli affreschi ed una Sacra famiglia, ora nella vicina villa Malvezzi-Campeggi. Partecipò alla decorazione  della galleria della villa, con quattro tempere raffiguranti Fatti del Vecchio Testamento (ora in collezione Visconti di Modrone a Milano), fra le opere più brillanti e spigliate dell’artista.

Nella tela con S. Sebastiano e s. Rocco della chiesa di Casaglia (Bologna), il ritmo veloce si placa in una ricerca più ampia e contenuta che caratterizza le opere ad olio del pittore. Nel 1763 dipinse, insieme con il paesaggista Carlo Lodi, numerose sovrapporte per il “Palazzo di Sotto” di Bagnarola; del 1764 sono le bellissime tempere già nella villa Sampiera (a Bologna), ora proprietà della Cassa di risparmio, anch’esse eseguite in collaborazione con il Lodi, come alcune tempere per palazzo Bentivoglio. Intorno al 1766 inizia la collaborazione con il paesaggista Vincenzo Maitinelli, allievo del Lodi: le tempere del Casino Marsigli (Bologna) e quelle, ora distrutte, di casa Zani. 

Numerosi altri quadri dell’artista si trovano ad Ancona nella coll. Ferretti. Molte opere sono andate perdute. Disegni si conservano nella Pinacoteca di Bologna e presso l’Accademia Clementina.

Altro su Nicola Bertuzzi

Immacolata Concezione, cappella del convento dei missionari di Gesù – Ancona
I Misteri della Passione, Chiesa del Gesù – Ancona
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