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Giuseppe Ghezzi

Comunanza, 1634 – Roma, 1721

Madonna di Loreto, Chiesa di S. Caterina – Comunanza (Ap)

Nacque a Comunanza, presso Ascoli Piceno, il 6 novembre. 1634 da Sebastiano e da Maria Terrani, figlia di Dario, notaio. Fu il padre a dargli i primi insegnamenti di disegno e che al contempo lo avviò agli studi di retorica e di grammatica. Alla morte del padre Giuseppe si trasferì a Fermo per studiare filosofia e diritto. Ripresi gli studi di pittura, nel 1651 si trasferì a Roma dove rimase fino alla morte. A Roma proseguì gli studi di diritto, esercitando presso la Curia romana molto precocemente. Nel 1671, anno in cui sposò Lucia Laraschi, divenne notaio della Camera apostolica. Nel 1672 nacque il primogenito Placido Eustachio. Quasi quarantenne, il Giuseppe Ghezzi realizzò la sua prima commissione pittorica ufficiale, la pala con la Madonna del Suffragio con le anime del purgatorio per l’altar maggiore della chiesa della Madonna del Suffragio a Roma, sicuramente preceduta da altre opere eseguite per il mercato privato. 

Fu amico e collaboratore del Maratta, padrino di suo figlio Pier Leone. Nel 1674 entrò a far parte dell’Accademia di S. Luca sotto il principato del Gaulli e fu nominato accademico e segretario. Tra il 1675 e il 1676 nacquero le sue due figlie, Caterina e Teresa. La moglie morì pochi giorni dopo la nascita di quest’ultima. Nel 1676 venne accolto nella Compagnia dei Virtuosi al Pantheon, in cui ricoprì le maggiori cariche.

Firmata e datata 1676 è la tela con i Ss. Stefano e Lorenzo, in S. Cecilia in Trastevere; forse contemporanea è la tela con S. Benedetto, nella stessa chiesa, opere di impianto monumentale e di grande chiarezza compositiva, con uno spiccato interesse ritrattistico nei volti dei santi.

La Partenza di s. Paola, si trova nella Galleria nazionale d’arte antica (palazzo Barberini) di Roma e l’Annunciazione nella chiesa della Ss. Annunziata sulla via Portuense, nonostante l’impostazione classicista e l’adesione ai principî del decoro, prevedibili in un rappresentante di spicco dell’Accademia, mostrano una notevole autonomia rispetto all’iconografia tradizionale soprattutto riguardo allo studio e alla resa particolareggiata del costume: elementi che saranno dominanti nella pittura di suo figlio Pier Leone.

Entro il 1686 eseguì per l’odierna cappella di S. Michele in S. Maria in Aracoeli le cinque tele dell’Immacolata Concezione e Quattro santi. In quell’anno lavorò anche in S. Maria in via Lata alla tela con S. Nicola di Bari e s. Biagio davanti a s. Giuseppe. Per la cappella della Pietà in S. Salvatore in Lauro dipinse entro il 1694, come indicato da una lapide in loco, una Pietà sull’altare, S. Nicola da Tolentino e S. Antonio da Padova ai lati e l’affresco sulla volta. 

Nella cappella dello Spirito Santo in S. Silvestro in Capite, la pala d’altare raffigura la Pentecoste, le laterali S. Giovanni battezza le folle e il Battesimo di Cristo. Nelle lunette, Paolo I riceve l’ispirazione di fondare la chiesa e S. Gregorio Magno e un angelo con il libro delle omelie; sulla volta è affrescato l’Eterno Padre e angeli.

Pur se operò principalmente a Roma, il legame profondo che ebbe con le Marche trova conferme nelle opere eseguite per il suo paese: per la chiesa di S. Caterina a Comunanza dipinse La Madonna di Loreto, forse in collaborazione con il figlio Pier Leone, i Ss. Giovanni Battista e Giuliana, il monumentale S. Liborio, databile agli anni Ottanta. Databile alla fine del secolo, per analogie stilistiche con le opere in S. Salvatore in Lauro, è la tela con i Ss. Pietro e Paolo per la cattedrale di Ripatransone. Di qualità particolarmente alta è una Sacra Famiglia commissionata nel 1698 per la chiesa di S. Angelo Magno, ad Ascoli, quasi una summa della sua pittura.

Sullo scorcio del secolo giunse la commissione più importante: quattro tele affidategli nell’ultima fase della campagna decorativa in S. Maria in Vallicella per il giubileo del 1700, cui lavorò a partire dal 1697. 

Un’altra figura cui è legata l’ascesa professionale di Giuseppe Ghezzi fu l’architetto Carlo Fontana. Nel 1706 dipinse la pala con S. Crescentino per la chiesa di S. Teodoro, spesso attribuita erroneamente al figlio Pier Leone. Nel 1710 eseguì la pala d’altare con la Discesa dello Spirito Santo per la chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani, oggi nella chiesa di St. Peter a Londra.

Molti suoi disegni preparatori per le tele sono ora sparsi nel mondo e catalogati in vari musei: un Disegnatore seduto conservato a Berlino (Staatliche Museen, Kupferstichkabinett), Dio Padre che appare ad Adamo ed Eva (Los Angeles County Museum of art), Volo d’angeli con lo Spirito Santo (Parigi, Louvre, Département des arts graphiques). E’ certo che il G. era in possesso del celebre codice di Leonardo Della natura, peso e moto delle acque, che vendette nel 1717 all’inglese T. Coke, conte di Leicester.

Morì il 10 nov. 1721 e fu sepolto in S. Salvatore in Lauro. Nel 1731 Pier Leone dipinse e donò per la cappella la tela con i Ss. Giuseppe, Gioacchino ed Anna, dove è stata di recente ricollocata.

Altro su Giuseppe Ghezzi

La Madonna di Loreto, Chiesa di S. Caterina – Comunanza (Ap)
Ss. Giovanni Battista e Giuliana, Chiesa di S. Caterina – Comunanza (Ap)
S. Liborio, Chiesa di S. Caterina – Comunanza (Ap)
Ss. Pietro e Paolo, Cattedrale di Ripatransone (Ap)
Sacra Famiglia, Chiesa di S. Angelo Magno – Ascoli Piceno
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