Nome d’arte di Bruno Marsili, è stato un incisore e scrittore italiano dalla vastissima produzione xilografica, contraddistinta da un intimo lirismo profondamente religioso e a tratti mistico. Le sue illustrazioni poste a corredo di libri rivelano un sentire che non considera il libro soltanto come un oggetto d’uso, ma come un’opera d’arte in cui il testo deve essere in stretto rapporto con la grafica e le decorazioni. Oltre che incisore di legno è stato anche disegnatore di ceramiche e di progetti per mobili, per lavori in ferro battuto e per produzioni artigianali in cuoio lavorato.
Nacque ad Osimo nel 1888 ultimo di dodici fratelli. Suo padre era falegname e sua madre una tessitrice. Gli studi furono brevi a causa della modesta condizione economica della famiglia, così dopo aver conseguito il diploma magistrale, con l’insegnamento poté mantenersi agli studi e diplomarsi in calligrafia a Perugia e vincere una borsa di studio al Bernardino Baldi di Urbino.
Con la Prima Guerra Mondiale, quando aveva tempo, eseguiva disegni ed incisioni del paesaggio e della vita al fronte. Firmava questi lavori come Bruno da Osimo, pseudonimo che usò per tutta la vita. A guerra conclusa continuò la sua carriera di insegnante tra Castelfidardo e Ancona.
Venne presentato a De Carolis la cui amicizia mantenne con un nutrito scambio epistolare: grazie a lui il giovane Bruno da Osimo si cimentò con la xilografia per la realizzazione dei suoi primi ex-libris contrassegnati con la stella che diverrà la sua firma.
Ad Ancona, con il poeta Mario Blasi, fondò la rivista Il Desco. Partecipò a diverse esposizioni fornendo illustrazioni per diversi editori, tra cui la famosa Eroica e la stessa Xilografia. Si ricordano le illustrazioni per Le Aquile Feltresche e per Il Giovine Re di Oscar Wilde. Insegnò fino al pensionamento nel 1946, poi si dedicò solo alla produzione d’arte fino alla morte con la produzione xilografica e il disegno della ceramica per le opere della manifattura Matricardi di Ascoli Piceno.
Nella seconda metà degli anni ’50 un noto produttore di Verdicchio chiese a Marsili di disegnare un’etichetta per la famosa anfora appositamente creata dall’architetto milanese Antonio Maiocchi nel 1953. L’etichetta xilografata con motivi di impronta greca è rimasta sulla bottiglia per più di cinquant’anni fino al restyling avvenuto qualche anno fa. Le decorazioni librarie e gli ex libri di Bruno da Osimo intersecano motivi floreali, arborei, animali, con strutture architettoniche monumentali che si sposano con il testo scritto del libro facendolo diventare un’opera d’arte a tutto tondo. Tra i motivi ricorrenti quello del volo declinato in molteplici figurazioni e le simbologie cariche di messaggi morali.
Tra le sue più importanti opere ricordiamo Le Aquile feltresche, le Litanie Lauretane, lo Stabat Mater, l’Apocalisse di Giovanni e I Santi Evangeli, Il Giovine Re di Oscar Wilde, le Novelle di Luigi Pirandello, Racconti civili di Pietro Domenichelli, i romanzi dell’amica Ada Negri.