Top

Wladimiro Tulli

Macerata, 1922 – 2003

66.per-Giacomo_Tulli
??

Trascorse l’infanzia e l’adolescenza a contatto con la natura; svolse mestieri diversi, il cordaio, il fabbro, il falegname.


Il 29 giugno 1937, studente all’Istituto tecnico commerciale, ascoltò a Recanati un intervento poetico di Filippo Tommaso Marinetti su Giacomo Leopardi e ne rimase fortemente colpito.

Interessato al cinema, nel 1938, si avvicinò al Gruppo Futurista “Umberto Boccioni” di Macerata ove esisteva, oltre la pittura, la scultura e la musica, la sezione Futurcine. Tulli riuscì a chiarire la sua vocazione artistica e così la sua attività seguendo Bruno Tano, che lo incoraggiò e lo indirizzò verso una pittura futurista, lontana da ogni riferimento naturalistico, aperta alla fantasia e all’invenzione di nuove forme, fuori dalla retorica.
 

Nel 1939, Umberto Peschi lo invitò a lavorare nel proprio studio “sui tetti”, ove si impegnò nel collage, nella scultura in creta e in legno. In questo studio conobbe Marinetti, in uno straordinario pomeriggio a base di prosciutto, salame, castagne e vino rosso.

1940 
Incontrò a Roma Enrico Prampolini, con cui stabilì un lungo e fecondo rapporto di ricerca, corrispondenza, studio e amicizia.
 Prampolini lo mise a contatto con i più importanti personaggi dell’arte contemporanea, non soltanto italiani.

1940-1942 
Partecipò con il Gruppo “U. Boccioni” alla Mostra futurista nel 1940 e nel 1942 alla Mostra nazionale di fotoplastici, tenute entrambe nell’atrio del Teatro Lauro Rossi di Macerata, e alle altre manifestazioni del gruppo, comprese alcune esperienze cinematografiche. Frequentò quotidianamente Bruno Tano, dopo la morte del quale divenne, a sua volta, l’animatore del gruppo divenuto “Gruppo Futurista Boccioni-Tano”. Dalle sue opere di pittura e scultura cominciano a emergere elementi lirici di matrice surreale. 
Conobbe Giacomo Balla, Fortunato Depero, Ivo Pannaggi, Osvaldo Licini, con il quale in seguito strinse un rapporto di proficua e lunga amicizia. L’interesse per il teatro portò Tulli a conoscere Anton GiuIio Bragaglia e il fratello Carlo Ludovico, regista cinematografico. Sempre in quel periodo partecipò alla Mostra del Sindacato interprovinciale delle Marche nella Civica biblioteca di Macerata, dove espose due bassorilievi, ora perduti. Stabilì a Roma il proprio studio in via Garibaldi 12.

1943 Fu invitato alla IV Quadriennale d’Arte, dove espone l’Aeroritratto n.2, bassorilievo in alluminio e rame fuso alla fine del 1942. 
Tulli partecipò alla resistenza e alla guerra di liberazione: rimangono centinaia di disegni, schizzi, acquerelli che illustrano la guerra con tutta la sua crudeltà, fatti ed emozioni e una lacerazione sofferta in prima persona. Tale fu esposta solo nel 1984, a San Paolo di Macerata, nel quarantesimo anniversario della Liberazione, e in seguito a Jesi, a Urbino e a Sassoferrato.

1945-1950
 L’artista si impegnò in una serrata ricerca figurativa che risentiva del clima instauratosi a seguito della costituzione del Fronte unico delle arti.
 Fu un’esperienza breve, che vide Matisse al centro dell’interesse, che lo portò a superare l’inutile polemica tra figurativi e non figurativi precisando liricamente le sue esperienze non figurative. È del 1947 il suo primo incontro con Piero Dorazio e subito dopo con Michelangelo Conte, Achille Perilli, Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi. Con Alberto Burri mantenne sempre un lungo rapporto di solidarietà e di amicizia. 
A partire dagli anni cinquanta si dedica anche alla ceramica d’arte. 

Dal 1952 fece parte del Gruppo Numero di Firenze in tutte le sue manifestazioni in Italia e in Europa.

1960-1970
 Partecipò al Gruppo Eclat di Parigi con Wood, Aynard e Poliakoff ed espose a varie riprese nella Galleria Antipoète. Allacciò rapporti con Max Ernst e con il Kunst Kabinet Klihm, che lo invitò a partecipare a importanti rassegne e ad allestire personali a Monaco e Ingolstadt. Nel 1962 fu tra i fondatori del Gruppo Levante di Macerata; in quel periodo compì numerosi viaggi di studio e di lavoro in Germania, Spagna, Marocco, Tunisia, Jugoslavia, Francia, Malta, Creta, Svezia.

1970-1980 
Sin dall’inizio degli anni settanta Tulli raggiunse nuovi sviluppi stilistici anche con materiali diversi: da ricordare il successo ottenuto dai Materassi del 1972 a Roma e a Milano. In questi anni grande fu il suo impegno nella decorazione, nella plastica murale e nei graffiti eseguiti a Macerata, Pesaro, Bologna, Ascoli Piceno, San Benedetto del Tronto, Rimini, Teramo, Fano, Urbino, Matelica, Offida, Castelraimondo e nel 1993 a Porto San Giorgio nella nuova sede della Cassa di Risparmio di Fermo; eseguì illustrazioni di libri e progetti di scenografie teatrali. Sul finire degli anni settanta un viaggio negli Stati Uniti gli permise di investigare i vari aspetti dell’arte americana dopo la Pop Art, attraverso incontri diretti con i più importanti artisti statunitensi.
 Stabilì stretti rapporti con alcuni esponenti del movimento Fluxus, tra i quali Hemmet Williams, e in seguito volse il suo interesse verso la poesia visiva italiana. L’esperienza americana accese la ricerca di Tulli maturando alcuni aspetti che avevano caratterizzato la sua opera precedente. 

1990-2000
 Questo periodo vide Tulli sempre interessato a nuove ricerche; riprese il suo interesse per la scultura che culminò nel Monumento alla Resistenza di Civitanova Marche, che raggiunge la sua sintesi nella figura dell’Angelo liberatore.
 Nel Museo internazionale delle ceramiche di Faenza, presso la Sala Europa, venne allestita una rassegna riassuntiva del suo impegno nel campo della ceramica. Seguì un’importante personale presso la Galleria Due Spine di Rovereto.
 Nel 1997 si tenne a Recanati la grande mostra Tulli per Giacomo a cura del Centro internazionale di studi leopardiani, che nel 1998 sarà trasferita prima a Parigi, presso il Centro municipale di Issy-Les-Moulineaux, e poi nel 1999 a Biella.
 Nell’estate del 1998 la Fondazione Cassa di Risparmio e la città di Macerata onorano il lungo percorso artistico di Tulli con una vasta ed esauriente mostra antologica presso Palazzo Ricci.
 Il 15 Ottobre 1999 si inaugurò, a cura del Mozarteum di Salisburgo, una grande personale di 45 opere incentrata sulla figura e l’opera di Mozart; seguì quindi “Un diario per Greta” a Villa Cimbrone a Ravello

2000-2002 
Nel 2000 affrontò alcuni aspetti dell’arte sacra che culminarono nell’antologica La mia preghiera presso il Museo Stauròs d’arte contemporanea di San Gabriele (Teramo).

2003
 Anche se gravemente malato, portò a termine l’organizzazione dell’antologica “Wladimiro Tulli Lirismi Alchemici” presso la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Palazzo Forti a Verona, inaugurata il 22 febbraio. Morì a Macerata il 28 febbraio 2003.

Wladimir Tulli nelle Marche

Centro nazionale di studi leopardiani, Recanati (MC)

Museo di arte contemporanea e dei pittori dell’emigrazione, Recanati (MC)

Civica Pinacoteca, Ascoli Piceno

Comune di Caldarola (MC)

Comune di Ripe San Ginesio (MC)

Ente provinciale del turismo, Ancona

Galleria d’arte moderna, Ancona

Università Politecnica delle Marche, Ancona

Galleria d’arte moderna, Camerino (MC)

Galleria d’arte moderna, Civitanova Marche (MC)

Museo d’arte moderna, Senigallia (AN)

Pinacoteca comunale, Belvedere Ostrense (AN)

Pinacoteca Comunale, Cingoli (AN)

Pinacoteca Comunale, Pollenza (MC)

Galleria d’arte moderna, Fabriano (AN)

Raccolta d’arte moderna, Cassa di Risparmio di Fabriano (AN)

Società filarmonico-drammatica, Macerata

Palazzo Buonaccorsi, Macerata

Palazzo Ricci, Macerata

Università di Macerata

Ente provinciale del turismo, Macerata

0