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Francesco Carnevali

Pesaro, 1892 – Urbino, 1987

Tra fantasia e natura

Fu un pittore, che ha dedicato gran parte della carriera artistica all’illustrazione, e uno scrittore: si distingue per uno stile arguto e fantasioso e viene considerato uno dei grandi maestri della Scuola del Libro di Urbino. Crebbe in un ambiente familiare colto e raffinato: frequentava il Museo Oliveriano di Pesaro, di cui lo zio materno era sovrintendente. Durante gli anni liceali frequentò un corso serale di Arti e Mestieri, dove iniziò a fare le sue prime prove di disegno e dove conobbe il pittore Fernando Mariotti, a cui lo legò una significativa amicizia. Alla fine del Liceo, si iscrisse all’Istituto per la Decorazione e l’Illustrazione del Libro di Urbino, che frequentò dal 1912 al 1915. In questo periodo Carnevali venne segnato dalle lezioni di storia dell’arte di Lionello Venturi, e si accrebbe in lui l’interesse per i periodi di transizione, in particolare il periodo tra il XIV e il XV secolo. Nel 1916 fu congedato per malattia e trasferitosi a Roma partecipò alla redazione de “la Giberna” (giornale per soldati) ed espose a Roma, alla 87ª Mostra degli Amatori e Cultori d’Arte.

Dal 1925 intraprese un rapporto di collaborazione con Francesco Sapori, a cominciare dall’illustrazione di una novella fino ai più significativi disegni per il “Calendario Poetico”. Da questo rapporto con Sapori, si svilupperà anche un proficuo rapporto (dal 1920 al 1926) con Luigi Bertelli, direttore de “il Giornalino della Domenica”, per il quale realizzò illustrazioni per le storie di Luciano De Nardis, D’Alba Dandolo, Vamba e Fanciulli, oltre a propri racconti. Questa collaborazione portò Carnevali ad esporre in numerose mostre, come alla Primaverile di Palazzo Pitti (1922). Dal 1924 al 1926, illustrò poesie della corrente Crepuscolare: Gozzano, Avelardi, Ghiron e Fantini. Partecipò con successo alle varie edizioni della rassegna di Arte Pura e Decorativa, organizzate da Luigi Serra a Urbino. Il capolavoro di questo periodo sembra essere la serie di acquarelli per “la Dodicesima Notte” di William Shakespeare, editi nel 1939 ad opera dell’editore americano Macy, ma realizzati tra il 1932 e il 1935.

Nel 1943 (fino al 1962) fu direttore della Scuola presso la quale si era diplomato e dove aveva insegnato. Nel secondo dopoguerra, Carnevali intraprese anche la carriera letteraria in cui fu molto attento nel valorizzare la cultura del proprio territorio.

Le opere di Carnevali non sembra siano esposte, essendo illustrazioni di libri; periodicamente vengono organizzate mostre dei suoi disegni: l’ultima nel 2018 nella Casa di Raffaello a Urbino.

Altro su Francesco Carnevali

L’angelo biondo (Pinacoteca Podesti, Ancona)

Veduta di Ancona (Pinacoteca Podesti, Ancona)

Veduta dell’Arco di Traiano nel 1932 (Palazzo della Prefettura, Ancona)

Apparizione della Madonna ad una suora (Senigallia, Diocesi)

Ritratto di Pio IX (Senigallia, Diocesi)

Restauro della Crocifissione di Tiziano (Chiesa di San Domenico, Ancona)

La casa di Otello (Chiesa di Santa Maria della Piazza, Ancona)

Dipinti (Museo civico di Osimo)

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