Top

Federico Zuccari

Sant’Angelo in Vado, 1539 – Ancona, 1609

Madonna con Bambino tra santi e la famiglia Zuccari, pala d’altare – S. Angelo in Vado (Pu) 

Nato a Sant’Angelo in Vado nel Ducato d’Urbino e fratello minore di Taddeo. La sua carriera come pittore è documentata dal 1550 quando si trasferì a Roma nella bottega di suo fratello maggiore Taddeo Zuccari, già affermato pittore nell’Urbe. Federico iniziò quasi per caso, in quanto suo padre lo aveva avviato agli studi di giurisprudenza. Taddeo vista la grande predisposizione per la pittura e il disegno lo tenne nel suo laboratorio dove crebbe artisticamente. Tra il 1563 e il 1565, fu attivo a Venezia presso la famiglia Grimani di Santa Maria Formosa. Durante il suo periodo veneziano, viaggiò a fianco di Palladio nel Friuli. Il 14 ottobre 1565 venne accettato all’Accademia del Disegno a Firenze. Aderì successivamente alla Compagnia di San Giovanni di Terrasanta, a cui già suo fratello Taddeo era stato associato dal 17 novembre 1560. Il 29 dicembre 1573 Federico ne divenne poi il primo reggente a vita, carica ricoperta successivamente solo da Antonio Canova.

Il viaggio nelle Venezie diede uno straordinario impulso alla sua crescita professionale, e aggiunse al suo stile pittorico elementi permanenti di colorismo veneto. Al servizio di Giovanni Grimani, patriarca di Aquileia, decorò le volte della scala nel palazzo di Santa Maria Formosa e dipinse affreschi laterali e la pala d’altare della cappella del patriarca in San Francesco della Vigna. Conobbe il grande architetto Andrea Palladio e Anton Francesco Doni, che lo iniziarono al gusto per le accademie letterarie e artistiche. Federico si mise in concorrenza e contrasto con altri pittori locali e soprattutto con il Tintoretto, proponendosi senza successo per la decorazione pittorica della Scuola di San Rocco e della grande parete con il Paradiso nel Palazzo Ducale. 

Fra i primi lavori, in assistenza al fratello, prese parte al completamento delle decorazioni del casino di papa Pio IV e della Villa Farnese di Caprarola. In un primo momento (1559) era stato il maestro di casa del cardinale Alessandro, Tizio Chermandio da Spoleto, a sperimentare l’arte degli Zuccari affidando loro la decorazione delle facciate del suo palazzetto alla Dogana presso la chiesa di Sant’Eustachio, con storie dedicate a quel santo. L’incarico fu svolto in prima persona da Federico; ma a questo punto tra i due fratelli sorse una grave discordia, che fu risolta con un patto importante. Taddeo, infatti, ritoccò più di una volta gli affreschi, finché il fratello furioso ne distrusse una parte e se ne andò di casa. La pace fu fatta ad una condizione: che Taddeo si limitasse a correggere disegni e cartoni, ma non toccasse le pitture su tavola, tela o muro. Il “patto di Sant’Eustachio” è il motivo per cui alcuni disegni sono stati attribuiti ora all’uno, ora all’altro dei due fratelli: quasi sempre impostati da Federico, che si riconosce per i contorni lisci e continui, e ritoccati da Taddeo, di cui si coglie il dinamismo del segno insistito.

A Firenze, Federico Zuccari visse in quella che era stata la casa di Andrea del Sarto, attiguamente alla quale fece erigere un bizzarro palazzetto di sua ideazione, il Palazzo Zuccari, dove affrescò le lunette con scene di vita quotidiana rappresentando se stesso e la sua famiglia. I suoi buoni rapporti con il Granduca di Toscana contribuirono a fargli ottenere l’incarico dell’affresco della cupola di Santa Maria del Fiore. Partecipò alla preparazione degli apparati cerimoniali per le nozze di Francesco de’ Medici e Giovanna d’Austria, che ebbero luogo nel dicembre 1565: del suo lavoro resta il bozzetto preparatorio a colori, che mostra scene di caccia nella pianura intorno Firenze, con la città sullo sfondo. Sono numerosi e interessanti i disegni di quel periodo, nei quali copiò molte delle opere d’arte quattro e cinquecentesche, comprese alcune pagine del Breviario Grimani, miniato da diversi artisti nordici. Scrisse di critica e storiografia con Giorgio Vasari di cui fu assistente a Firenze. 

Zuccari fu richiamato a Roma da papa Gregorio XIII per continuare la decorazione della Cappella Paolina in Vaticano, iniziata da Michelangelo, e per rifare gli affreschi della Sala dei Chiaroscuri. Visitò Bruxelles, dove realizzò una serie di cartoni per arazzi. Nel 1574 era in Inghilterra, dove ricevette la commissione di alcuni importanti ritratti, come quello della regina Elisabetta I, di Maria Stuarda, di sir Nicholas Bacon, sir Francis Walsingham e altri. Nel 1585 accettò l’offerta di Filippo II di Spagna per decorare il nuovo Escorial per un salario annuale di 2.000 corone. Nel 1588 ottenne un titolo nobiliare ed una forte pensione annua dallo stesso re. I lavori si protrassero dal gennaio 1586 alla fine del 1588, quando fece ritorno a Roma, lasciando l’incarico a Pellegrino Tibaldi, ed ebbe il prestigioso incarico della presidenza dell’Accademia di San Luca. Nel 1591 il Senato di Roma gli concesse Cittadinanza e Patriziato estendibile ai discendenti. Poco prima della morte ottenne il titolo di cavaliere. Federico giunto gravemente ammalato in Ancona il 19 luglio 1609 ospite in casa di Marco Jovitta, ebbe tempo di dettare le sue ultime volontà alla presenza del notaio Mondelci, dichiarando la sua età settant’anni. Morì il 20 luglio 1609; è sepolto nel convento dei frati agostiniani di Ancona nella tomba di famiglia del suo amico e mercante.

Altro su Federico Zuccari

Storie della Vergine, Cappella dei Duchi di Urbino, Basilica di Loreto (An)
Cristo alla Colonna, Museo Albani – Urbino
Ecce homo, Chiesa di S. Giovanni Battista – Ancona
Martirio di San Lorenzo – Chiesa dei Cappuccini, Fermo
Affresco di casa Massilla, attuale asilo d’infanzia – Recanati (MC)
0